4. giorno di viaggio
Ieri, al buio, è arrivato un amico di Katia col suo cavallo, Maurizio. Lui e Katia mi volevano accompagnare per un pezzo della tappa, per mostrarmi la strada. Le bisacce le ho potuto lasciare al maneggio, visto che volevano venire a prendere Katia e la cavalla al Giovo, la meta di questo giorno, me le potevano portare su. Così ho sellato tutti i due cavalli e ho montato Rhiannon, per dare un po' di pausa a Bamiro. In teoria volevo usare Rhiannon per il pezzo più ripido e difficile e Bamiro dopo, in piano. Alla fine, però, sono rimasta su Riri.
Siamo partiti tutti assieme, tre persone, quattro cavalli e un cane. Mi hanno intrattenuta tutta la giornata con le loro storie. Purtroppo, dopo una stupenda ma ripida salita, ci siamo persi e abbiamo preso la strada sbagliata. L'altra strada che volevamo prendere è franata, quindi abbiamo fatto un tragitto completamente diverso da quello che abbiamo pianificato. A Montenotte ci è venuta incontro Elena, la proprietaria del maneggio "Terra di Mezzo" al Colle del Giovo, e ha caricato Sparta, che era veramente a terra dopo quasi otto ore di cammino, in macchina, e ci ha mostrato e spiegato la strada per trovare il maneggio. Arrivati lì, dopo nove ore di viaggio, eravamo tutti sfiniti. E siamo proprio arrivati in tempo: si stava facendo buio. Teo, il proprietario del"la Sciocca", è venuto a prendere Katia e la cavalla e mi ha portato tutta la mia roba. Sistemati i cavalli, i miei due e quello di Maurizio e il cane, sono andata con Elena e Mattias, lo stalliere, a casa loro. Già al maneggio ci avevano accolto con una piccola festa, cibo e bevande e una decina di persone. A casa poi, mi hanno riempito di cibo e offerto di riscaldarmi nella doccia con sauna. Pulita, con i piedi finalmente caldi, più che sfamata e stanca, mi sono addormentata subito nel mio sacco a pelo sul letto comodo.
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